L’esistenza della laguna, come la conosciamo oggi, localizzata a settentrione dell’isola di Grado, è stata oggetto di approfondite riflessioni da parte d’illustri studiosi e storici.

In merito alle sue origini, il De Grassi ritiene che in epoca romana la laguna si estendesse a sud dell’attuale cordone litoraneo, odierno mare aperto, e che l’attuale laguna fosse una zona di terraferma solcata da canali: a sostegno di questa sua ipotesi, il numeroso materiale archeologico ritrovato su isolotti e fondali dell’attuale laguna. La progressiva subsidenza della zona ne avrebbe poi mutato l’aspetto, provocando un graduale inabissamento e lasciando a testimonianza dei toponimi come ‘Nassion’, che designa un attuale fondale nel ‘palù de soto’, che porta in sé il reliquato dell’antico nome Natisone, da cui Natiso-Nassion.

Luciano Bosio, invece, ritiene con una teoria altrettanto affascinante che gli attuali spazi lagunari siano stati presenti anche in epoca romana, facendo riferimento ad un passo dell’Historia Langobardorum dello scrittore e storico longobardo in lingua latina Paolo Diacono.

In questo passo si descrive l’aggressione condotta da parte del duca longobardo Lupo contro l’isola di Grado: ‘hic Lupus in Grados insula, quae non longe ab Aquileia est, cum equestri exercitu per stratam quae antiquitus per mare facta fuerat introiivit et depredata ipsa civitate, Aquileieinsis ecclesiae thesauros exinde auferens, reportavit’.

Si parla di una ‘strata’, costruita ben prima che il duca longobardo l’attraversasse (antiquitus facta fuaerat), che solcava il mare (per mare) o comunque una zona invasa dalle acque. Paolo Diacono ci narra queste vicende dell’ottavo secolo e quindi sia il trapassato remoto utilizzato per descrivere l’epoca di costruzione della strada, sia la stessa precisazione ‘antiquitus’ fanno pensare che la strada fosse dunque d’epoca romana e che attraversasse una laguna.

Senz’addentrarsi ora in ulteriori riflessioni a suffragio dell’una o dell’altra ipotesi, i pochi centimetri d’acqua che velano i bassi fondali lagunari celano anche un’articolata, millenaria storia, conferendo a quest’ambiente umido un indubbio fascino introspettivo, a completamento di quello esteriore.

Paolo Diacono; laguna di Grado; lagoon; Lagune von Grado; DSLR rigs; DSLR rig; DSLR rigs and supports; rig; rigs; HD DSLR rigs

per ingrandire, cliccare sulla miniatura

Close
Go top