L’’ocio de gubìa’ in foto appartiene alla brassera ‘Vecia Baba’, fotografata in uno squero di Grado.
Attraverso questo foro di prua si facevano passare le cime d’ormeggio o la catena dell’ancora.
Più sopra, si notano gli occhi apotropaici scolpiti nel legno che, con la loro funzione di allontanare la mala sorte, guidavano l’imbarcazione anche tra i flutti più avversi.
La brassera era un’imbarcazione tradizionale da carico che poteva muoversi a vela, o sospinta dalla forza dei remi. Con l’avvento della propulsione a scoppio, questi metodi di locomozione vennero via via accantonati e le barche quasi tutte motorizzate.
Costruita nel 1934, quest’imbarcazione è una delle ultime rappresentanti di una tipologia largamente diffusa dall’alto Adriatico sino in Grecia, che andava ad affiancare i più grossi e meno agili trabacoli, destinati a coprire tratte più lunghe e con carichi maggiori.
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