La laguna ha sempre offerto abbondante pescato e l’indotto di quest’attività ha determinato l’affermarsi di alcune categorie di lavoratori, i pescatori di paluo e i pescatori di mare, che andavano ad affiancare quelle dei maestri d’ascia e dei calafati che costruivano negli squeri le imbarcazioni.

Imbarcazioni che poi non servivano unicamente al mestiere peschereccio, ma erano appositamente costruite anche per sopperire a esigenze di trasporto di materiali, come le ‘barche de sabion’, impiegate nel trasporto della sabbia operato dai renaioli.

L’economia lagunare rappresentava dunque un sistema a sé, chiuso, autosufficiente e basato unicamente sulla stretta sussistenza.

Tale sistema sarebbe andato via via modificandosi con l’istituzione di nuove vie di collegamento con la terra ferma, facendo uscire il microcosmo lagunare da un ultramillenario isolamento.

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