L’isola di San Giuliano, patrono della laguna di Grado, spicca tra le isole lagunari per la sua articolata e fascinosa storia millenaria.
Inizialmente fu porto romano facente parte del sistema idroviario che serviva la città di Aquileia, poi lazzaretto per gli appestati e, in seguito, monastero.
Il patriarca Elia, nel VI secolo, fece costruire un monastero affidato ai benedettini -di cui rimane oggi visibile solo l’arcata dell’abside – che, presentandosi in rovina già agli inizi del IX secolo, fu fatto riedificare dal patriarca gradese Fortunato II.
Nel sottosuolo dell’isola, alcuni scavi hanno evidenziato la presenza di una strada considerata d’epoca romana che potrebbe essere quella conducente al grande bivio del Ponte d’Orlando, che, sulla via Annia, conduceva da Concordia Sagittaria ad Aquileia.
L’isola, oggi, ospita una casa colonica, una padronale, una chiesetta consacrata e una peschiera arginata dal vallum.
Ed è proprio con questi terrapieni che si son riuscite a isolare delle piccole porzioni di laguna, comunicanti con l’esterno tramite un sistema di chiuse, preservandole dalla variabilità delle condizioni lagunari e quindi permettendo in esse un sistema di allevamento del pesce in alcuni casi ancora in produzione.
Fu anche uno dei principali orti della laguna: un’importante riferimento per il sostentamento della comunità di casoneri che un tempo abitava queste vaste distese umide.